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Descrizione
Originariamente denominato teatro Santa Elisabetta, in omaggio a Maria Isabella figlia di Carlo IV di Spagna, il teatro Vittorio Emanuele fu inaugurato nel 1852 e, dopo l'impresa dei Mille, cambiò il suo nome in quello attuale.
L'edificio, la cui costruzione iniziò ben 10 anni prima della sua inaugurazione, fu seriamente danneggiato dal sisma del 1908 e delle opere che lo abbellivano oggi rimane solo il gruppo marmoreo «Il tempo che scopre la Verità»: l'opera, scolpita dal messinese Saro Zagari, sovrasta la facciata principale del teatro.
La ricostruzione post-sisma mantenne inalterato l'aspetto esterno dell'edificio, mentre l'interno venne ricostruito in un'ottica di ammodernamento: il teatro fu infatti dotato di sofisticati impianti di scena. Di grande pregio artistico e culturale per la città di Messina è il dipinto di Renato Guttuso che decora la sala principale e che raffigura la leggenda di Colapesce. Pur non conservando il suo splendore ottocentesco, il Teatro Vittorio Emanuele è sicuramente un'opera di grande pregio anche per la sua intensa attività culturale.
L'edificio, la cui costruzione iniziò ben 10 anni prima della sua inaugurazione, fu seriamente danneggiato dal sisma del 1908 e delle opere che lo abbellivano oggi rimane solo il gruppo marmoreo «Il tempo che scopre la Verità»: l'opera, scolpita dal messinese Saro Zagari, sovrasta la facciata principale del teatro.
La ricostruzione post-sisma mantenne inalterato l'aspetto esterno dell'edificio, mentre l'interno venne ricostruito in un'ottica di ammodernamento: il teatro fu infatti dotato di sofisticati impianti di scena. Di grande pregio artistico e culturale per la città di Messina è il dipinto di Renato Guttuso che decora la sala principale e che raffigura la leggenda di Colapesce. Pur non conservando il suo splendore ottocentesco, il Teatro Vittorio Emanuele è sicuramente un'opera di grande pregio anche per la sua intensa attività culturale.