Palazzo Zanca (Municipio) & Antiquarium

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Descrizione

Sede del Municipio di Messina, fu costruito tra il 1914 e il 1924 sul progetto dell'Arch. Antonio Zanca, da cui l'edificio prende il nome. Realizzato con tecniche antisismiche, il Municipio richiama lo stile eclettico predominante in città dopo il sisma del 1908 ma si rifà anche ai temi del classicismo ottocentesco. Prima del terremoto, il palazzo municipale era situato di fronte al mare tra gli edifici della maestosa Palazzata, di cui ormai si ha testimonianza solo in stampe e foto antiche. 

All'interno del timpano triangolare che sovrasta l'ingresso principale sono raffigurate al centro la Regina del Peloro, con il tridente in mano, e ai lati le due eroine messinesi dei Vespri Siciliani del 1282, Dina e Clarenza. 

All’interno, al centro della scalinata principale, si trova un busto bronzeo dedicato ad Antonello da Messina e, nelle varie sale poste al primo piano, è possibile ammirare affreschi dei pittori Adolfo Romano e Daniele Schmidt. Il palazzo ospita anche l'affresco di Alonzo Rodriguez dedicato all'ultima cena: dipinto nel 1617 per la chiesa di San Maria di Gesù inferiore (oggi non più esistente), è stato collocato a Palazzo Zanca nel 1951. 

Ricco scrigno di tesori, l'ampissimo palazzo custodisce i resti di un complesso edilizio di età romana imperiale e i resti di un abitato medievale, l’Antiquarium. Inaugurato il 14 febbraio 2009 nell’ambito della prima edizione dell’evento culturale denominato “Notte della Cultura”, costituisce il primo vero contenitore museale dell’archeologia messinese finora realizzato. Venuta alla luce nel 1976 durante gli sbancamenti per la costruzione del plesso dei nuovi uffici comunali, l’area archeologica di Palazzo Zanca venne salvata, anche se fortemente danneggiata. 

I principali complessi di struttura superstiti possono raggrupparsi in due grandi settori: 1) Un complesso edilizio monumentale di età romana imperiale del I e II secolo d.C.; 2) Il tratto superstite di una fitta sovrapposizione di strutture dell’abitato medievale, cronologicamente compreso tra il sec. XII e il XV e distribuito ai lati di due strade intersecate tra loro note con i toponimi di Via della Neve e Vico della Neve. 

All’interno del padiglione dell’Antiquarium sono stati esposti, dentro delle vetrine, i resti materiali e animali ritrovati durante gli scavi, che attestano altresì le abitudini alimentari degli abitanti dell’epoca.