Fontana di Orione

Piazza Duomo, 33. (Apri Mappa)
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Descrizione

Definita dallo storico d'arte Bernhard Berenson come "la più bella fontana del Cinquecento europeo", l'opera sorge a Piazza Duomo ed è dedicata a Orione che, secondo uno dei tanti miti, fu il fondatore della città di Messina. 

Creata nel 1551 da fra’ Giovanni Angelo Montorsoli, discepolo di Michelangelo, e autore della fontana del Nettuno e della Lanterna di San Raineri, l'opera fu voluta nel 1547 dal Senato messinese per celebrare la realizzazione del primo acquedotto di Messina. Il Montorsoli scelse il soggetto insieme allo scienziato messinese Francesco Maurolico, che fu l'autore delle epigrafi latine incise sulla stessa.

La fontana ha una base poligonale a dodici lati su cui poggiano otto vasche su due livelli: sui bordi di ciascuna vasca del livello superiore sono rappresentati i fiumi Nilo, Tevere, Ebro e Camaro (le cui acque confluirono nel nuovo acquedotto comunale). Sotto le raffigurazioni dei fiumi, che hanno sembianze maschili, sono rappresentati elementi decorativi che riportano la memoria ai paesi di origine dei fiumi stessi e sono incisi i distici latini - opera del Maurolico - che illustrano i bassorilievi scolpiti dal Montorsoli.

Otto mostri marini completano la base della fontana, al centro della quale si erge una stele su cui culmina Orione, accompagnato dal suo fedele cane Sirio, che con la mano destra rivolge un saluto e con la sinistra è poggiato alla scudo simbolo della città di Messina. La stele che innalza al cielo Orione è decorata in ogni piano da figure mitologiche: quattro tritoni cariatidi che sostengono la prima vasca circolare e quattro naiadi che sorreggono invece la seconda vasca, su cui poggiano quattro putti a cavallo di delfini.