Fontana di Gennaro

Corso Cavour, 34. (Apri Mappa)
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Descrizione

Come molte della fontane presenti in città, la fontana dell'Acquario (detta anche di Gennaro) fu voluta per commissione di alcuni senatori messinesi - Stagno d'Alcontres, Ventimiglia, Arena, Del Pozzo, Aquilone e Adornetto - i cui nomi furono incisi su una lapide distrutta dal sisma del 1908. Dopo il disastro del 1908 la fontana fu conservata al Museo Regionale fino al 1931 quando fu ricomposta in un piazzetta al'incrocio tra corso Cavour e via Tommaso Cannizzaro, in una posizione centrale non molto diversa da quella che la ospitò dal 1602.

L'opera è molto semplice e rappresenta la personificazione del segno dello zodiaco dell'acquario, da cui deriva probabilmente anche la denominazione di Gennaro - il mese in cui il sola entra nella costellazione dell'acquario. Un'altra ipotesi, meno accreditata, suggerisce però che la denominazione Gennaro possa ricollegarsi al ricordo della porta di Giano che si apriva in quei pressi nella cinta muraria della città.  

Dalla semplice base ottagonale in marmo rosa, si erge un piedistallo su cui culmina il globo decorato da una fascia con i segni dello zodiaco. Proprio sul globo siede Acquario che regge due brocche d'acqua. La semplicità dell'opera e qualche richiamo michelangiolesco fanno pensare che l'autore ignoto appartenesse alla corrente che praticava il ritorno ai modelli rinascimentali e per questo motivo è attribuita a un allievo di Rinaldo Bonanno, scultore e architetto messinese che fu influenzato dalla tradizione michelangiolesca e che non fu di certo l'autore della fontana poiché scomparve nel 1590.