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- Fontana del Nettuno
Descrizione
Simbolo della città dello Stretto, la fontana del Nettuno è una delle poche opere non danneggiate dal sisma del 1908 che testimoniano lo splendore in cui viveva Messina nel '500.
Il complesso monumentale, posto oggi di fronte al Palazzo del Governo, si affaccia sul porticciolo turistico e mostra il dio del Mare dominante sui mostri che inquietavano le acque dello Stretto, Scilla e Cariddi, dopo averli ridotti in catene. La grande vasca circolare che accoglie il monumento è di recente costruzione e contiene al suo interno la base quadrangolare originaria. L'opera fu voluta dal senato messinese nel 1557 e fu realizzata da Giovan Angelo Montorsoli, la cui firma è riportata all'esterno della vasca originaria (JO. ANG. FLOREN SCULPSIT) insieme a iscrizioni che ricordano i senatori e il viceré dell'epoca. Lo stile della fontana è ispirato a reminiscenze ellenistiche e al drammatismo michelangiolesco tipico delle opere del Montorsoli.
La fontana fu inizialmente posta fuori dalle mura della città erette da Carlo V ma fu in seguito installata nei pressi della prima Palazzata, che correva lungo le sponde dello Stretto di fronte al porto. Questa fu la sua collocazione anche dopo la costruzione della "seconda" Palazzata, quella ricostruita dopo il sisma del 1783. Solo nel 1934 fu trasferita a Piazza dell'Unità, dove oggi è possibile ammirarla. Parti dell'opera sono state però ricostruite a seguito dei danni subiti durante i bombardamenti borbonici del 1848: in particolare Scilla, copia fedele all'originale eseguita nel 1857/58 da Letterio Subba, e Nettuno, realizzato nel 1856 da Gregorio Zappalà, i cui originali sono entrambi custoditi all'interno del Museo Regionale di Messina.
Il complesso monumentale, posto oggi di fronte al Palazzo del Governo, si affaccia sul porticciolo turistico e mostra il dio del Mare dominante sui mostri che inquietavano le acque dello Stretto, Scilla e Cariddi, dopo averli ridotti in catene. La grande vasca circolare che accoglie il monumento è di recente costruzione e contiene al suo interno la base quadrangolare originaria. L'opera fu voluta dal senato messinese nel 1557 e fu realizzata da Giovan Angelo Montorsoli, la cui firma è riportata all'esterno della vasca originaria (JO. ANG. FLOREN SCULPSIT) insieme a iscrizioni che ricordano i senatori e il viceré dell'epoca. Lo stile della fontana è ispirato a reminiscenze ellenistiche e al drammatismo michelangiolesco tipico delle opere del Montorsoli.
La fontana fu inizialmente posta fuori dalle mura della città erette da Carlo V ma fu in seguito installata nei pressi della prima Palazzata, che correva lungo le sponde dello Stretto di fronte al porto. Questa fu la sua collocazione anche dopo la costruzione della "seconda" Palazzata, quella ricostruita dopo il sisma del 1783. Solo nel 1934 fu trasferita a Piazza dell'Unità, dove oggi è possibile ammirarla. Parti dell'opera sono state però ricostruite a seguito dei danni subiti durante i bombardamenti borbonici del 1848: in particolare Scilla, copia fedele all'originale eseguita nel 1857/58 da Letterio Subba, e Nettuno, realizzato nel 1856 da Gregorio Zappalà, i cui originali sono entrambi custoditi all'interno del Museo Regionale di Messina.