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Descrizione
La fiera campionaria occupa una grande area alla fine della passeggiata a mare. Oggi utilizzata per varie mostre, fiere e spettacoli, un tempo venne battezzata con il nome di Chalet e ancora come Giardino a mare. Fu intitolato al re Umberto I e nel 1934 fu adattato a sede della Fiera di Messina, prima di allora ospitata in un’area di fronte al Duomo. Nel suo interno, nel 1988 papa Giovanni Paolo II officiò una messa durante la quale dichiarò santa la beata Eustochia Smeralda Calafato, suora clarissa messinese vissuta nel XV secolo.
Superata la porta d’ingresso, troviamo la fontana in Ghisa situata dinanzi l'ingresso secondario della Fiera Campionaria. La fontana si compone di una vasca basamentale circolare al cui interno si erge una stele, decorata da teste idrofore di puttini, che sorregge a sua volta due vasche minori.
L'opera venne realizzata da artigiani fonditori locali.
In fondo al viale appare un’altra fontana, in stile barocco, opera dello scultore messinese Ignazio Brugnani. Quest’opera rappresenta il suo primo lavoro, scolpita a soli vent’anni. L’artista moriva qualche anno dopo di peste. Precedentemente collocata nel chiostro del monastero adiacente alla chiesa di San Gregorio, crollata durante il terremoto del 1908, venne poi trasportata e sistemata all’interno della Fiera Campionaria. Subì gravi danni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e, dopo anni di abbandono, fu restaurata nel 1980. La fontana, in marmo bianco, è formata da una vasca composita. Sulla stele centrale si appoggiano lunghe code di tre cavallucci marini. In alto, su una vasca formata da sei conchiglie, si trova un delfino cavalcato da un putto che con la mano destra tiene lo stemma della famiglia nobile Ruffo.
Superata la porta d’ingresso, troviamo la fontana in Ghisa situata dinanzi l'ingresso secondario della Fiera Campionaria. La fontana si compone di una vasca basamentale circolare al cui interno si erge una stele, decorata da teste idrofore di puttini, che sorregge a sua volta due vasche minori.
L'opera venne realizzata da artigiani fonditori locali.
In fondo al viale appare un’altra fontana, in stile barocco, opera dello scultore messinese Ignazio Brugnani. Quest’opera rappresenta il suo primo lavoro, scolpita a soli vent’anni. L’artista moriva qualche anno dopo di peste. Precedentemente collocata nel chiostro del monastero adiacente alla chiesa di San Gregorio, crollata durante il terremoto del 1908, venne poi trasportata e sistemata all’interno della Fiera Campionaria. Subì gravi danni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e, dopo anni di abbandono, fu restaurata nel 1980. La fontana, in marmo bianco, è formata da una vasca composita. Sulla stele centrale si appoggiano lunghe code di tre cavallucci marini. In alto, su una vasca formata da sei conchiglie, si trova un delfino cavalcato da un putto che con la mano destra tiene lo stemma della famiglia nobile Ruffo.