Badiazza - Chiesa di Santa Maria della Valle

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Descrizione

La chiesa di Santa Maria della Valle o della Scala fu eretta con molta probabilità nel secolo XI nel torrente Badiazza, da cui prende il nome con cui è comunemente nota. Il sito religioso, ai piedi dei colli San Rizzo, è stato di recente restaurato e restituito agli occhi dei messinesi e dei turisti che amano scoprire le bellezze un po' più distanti dal centro storico. Natura, storia e leggenda avvolgono l'edificio, aumentando il fascino della sua imponente architettura. 

Non vi sono notizie certe sulla sua costruzione. Si narra però che, durante il regno di Federico II, una nave proveniente dall'Oriente fece sosta al porto di Messina e che, al momento di riprendere il viaggio, l'imbarcazione non riuscì a  salpare. I marinai si recarono allora dall'arcivescovo e rivelarono che a bordo dell'imbarcazione era custodita un'icona sacra che raffigurava la Vergine con una scala al suo fianco. Decisero allora insieme al vescovo di issare l'immagine su un carro trainato da buoi che, lasciati liberi, giunsero fino ai colli San Rizzo dove si trovava un monastero di monache benedettine. La nave riuscì così a lasciare il porto. Dall'icona della Vergine deriverebbe dunque il nome di Santa Maria la Scala. 

Anche le notizie sull'esistenza della comunità monastica sono incerte. Fondato dai normanni tra la fine dell'XI secolo o dalla comunità cistercense nata successivamente,  nel XIII sec. il monastero e la primitiva chiesa che lì si trovava furono ampliati e inglobati insieme e il sito religioso venne elevato a rango di Abbazia.  Secondo più studiosi il complesso fu abbandonato diverse volte dalle religiose e cadde in rovina forse nel XVI sec. Oggi è possibile ammirare solo la chiesa che testimonia la mescolanza di stili differenti. Lo schema planimetrico si rifà a quello comune a tutte le chiese siciliane di età normanna. La pianta a tre navate che permette di distinguere il santuario dalle cappelle che si trovano lungo le navate laterali, richiama i temi architettonici delle cattedrali di Palermo e di Monreale. Anche la cupola è di derivazione normanna, mentre alcuni elementi decorativi come le torri merlate e i capitelli, o le crociere costolonate a sezione rettangolare, mescolano elementi di origine sveva e aragonese. Alle spalle della Badiazza è possibile incamminarsi lungo un sentiero autoguidato che conduce sui colli Peloritani.