Chiesa Concattedrale del Santissimo Salvatore

Via San Giovanni Bosco, 22. (Apri Mappa)
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Descrizione

Fino al 1883 la città di Messina ospitava due diverse istituzioni religiose: l’Arcidiocesi vescovile e l’Archimandritato basiliano con due diversi capi religiosi, rispettivamente l’arcivescovo e l’archimandrita. Dopo l’unità d’Italia le due cariche furono unificate nella figura dell’arcivescovo. 

Come istituzione, l’Archimandritato del Santissimo Salvatore fu eretto da Ruggero il Normanno e da suo figlio Ruggero II in una grande area costruita nella parte terminante della penisola di S. Raineri. Questa istituzione aveva giurisdizione su gran parte dei conventi basiliani di Sicilia e Calabria, aveva molti possedimenti e godeva di piena autonomia amministrativa ed ecclesiastica. Nel 1535 Carlo V ordinò di rafforzare le mura cittadine facendo espropriare l’area in cui sorgeva il monastero. Fu così che i basiliani abbandonarono la penisola di S. Raineri e si trasferirono a nord della città, nella cosiddetta Spianata dei Greci (dove adesso sorge il Museo regionale). 

Caduto l’edificio con il terremoto del 1908, mons. Paino riuscì a ottenere un’area di risulta nella quale fece erigere l’attuale complesso edilizio del Santissimo Salvatore. Si estende a forma di rettangolo a due piani e al centro è caratterizzato dal grande prospetto della chiesa – cattedrale, sul quale domina una statua di Cristo benedicente. All’interno la chiesa si presenta su tre navate separate da colonne corinzie decorate con stucchi di sapore barocco. Danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, furono restaurati sia la volta sia gli affreschi e le decorazioni. L’attuale costruzione, oltre a essere un’istituzione religiosa, ospita scuole, cinema, palestre e oratorio, gestiti dai PP. Salesiani.