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Messina, gioiello spesso trascurato della Sicilia, custodisce secoli di storia stratificata che la maggior parte dei visitatori ignora. Mentre le navi da crociera sostano solo per poche ore e i turisti frettolosi si limitano alle 'attrazioni principali', molti viaggiatori rimangono frustrati da esperienze superficiali. Oltre il 68% dei visitatori della Sicilia non si spinge mai oltre Palermo e Taormina, lasciando inesplorato il ricco patrimonio normanno, bizantino e spagnolo di Messina. La sfida? Orientarsi tra siti storici compatti ma complessi, con poca segnaletica, folle concentrate nei punti più ovvi e storie autentiche sepolte nelle guide. Questo crea un circolo vizioso di visite frettolose e insoddisfacenti, in cui si fotografa il famoso orologio astronomico senza coglierne il significato rivoluzionario, o si ammira la facciata del Duomo normanno senza comprenderne la miracolosa ricostruzione postbellica. Per gli amanti della storia, queste omissioni trasformano quello che potrebbe essere un viaggio profondo attraverso un crocevia mediterraneo in una semplice lista di cose da vedere.

Duomo di Messina: oltre l'orologio astronomico
Il Duomo di Messina domina Piazza del Duomo con la sua architettura normanna a strisce, ma la maggior parte dei visitatori si concentra solo sullo spettacolo dell'orologio a mezzogiorno. Quello che perdono sono le narrazioni nascoste scolpite in ogni angolo. Arrivate all'apertura (8:30) per ammirare i rilievi del portale del XIV secolo, che mostrano la fusione artistica arabo-normanna, prima dell'arrivo dei gruppi turistici. Gli storici locali notano i segni di proiettili sulla colonna sinistra, risalenti alle ribellioni del 1848, raramente menzionati nelle guide. All'interno, il soffitto in legno ricostruito segue il sistema originale di capriate medievali, un dettaglio oscurato dai mosaici scintillanti. Per approfondire, il Museo del Tesoro adiacente espone frammenti sopravvissuti al terremoto del 1908, tra cui la pala d'argento miracolosamente intatta. Consiglio: il biglietto combinato da €3 include l'accesso alla base del campanile, dove potrete vedere i meccanismi dell'orologio senza la ressa di mezzogiorno.
Fontana di Nettuno: mito e storia marinara
La fontana del Montorsoli (1557) sembra una semplice tappa fotografica, ma il suo simbolismo svela l'orgoglio navale di Messina. La leggenda locale narra che il braccio teso di Nettuno puntasse originariamente verso Roma in segno di sfida alle tasse papali, un dettaglio rimosso durante il restauro. Venite all'ora d'oro, quando il marmo si illumina, per apprezzare le creature marine che rappresentano le correnti locali pericolose. Pochi notano l'allineamento della fontana con l'antica muraglia medievale scomparsa, visibile solo nelle mappe d'archivio del Museo Regionale vicino. Per contesto, scaricate l'app gratuita 'Messina Storica', la cui funzione di realtà aumentata sovrappone la scena del porto del XVI secolo. I viaggiatori con budget limitato possono approfittare dell'ingresso gratuito la prima domenica del mese al Museo Regionale per vedere gli schizzi della fontana e gli strumenti del Montorsoli. Chi ha poco tempo dovrebbe girare alla base per individuare le figure uniche dei 'tritoni', che combinano stili siciliani e toscani, testimonianza degli scambi artistici rinascimentali di Messina.
Santuario di Montalto: vista mozzafiato senza fatica
Arroccato sopra la città, questo santuario del XIII secolo offre la migliore panoramica di Messina, ma molti visitatori rinunciano alla salita dopo aver visto i prezzi della funivia. Ecco il trucco locale: prendete l'autobus AMT 81 da Piazza Cairoli (€1.50) fino alla fermata Viale Principe Umberto, poi seguite le scale ombreggiate 'Scalinata Santa Maria' - solo 15 minuti in salita con panchine per riposare. Il rosone del santuario mostra un inaspettato design moresco, mentre il chiostro adiacente nasconde una sezione superstite dell'originale cappella bizantina. Programmate la visita per le 17:00 quando le campane risuonano sullo stretto, e portate monetine da €1 per il telescopio vintage che rivela lo skyline di Reggio Calabria. Consiglio: il poco noto sentiero posteriore conduce a un giardino di erbe francescano dove i monaci coltivano ancora piante medicinali tradizionali siciliane.
Palazzo Zanca: capolavori nascosti da scoprire
Ignorate dal 90% dei visitatori secondo il personale, le gallerie superiori del municipio di Messina custodiscono tesori artistici. La chiave è visitare nei giorni feriali tra le 10 e le 12, quando l'ufficio del sindaco apre al pubblico la Sala delle Bandiere. Qui, affreschi del primo Novecento raffigurano lo splendore di Messina prima del terremoto con dettagli sorprendenti, in particolare le scene del quartiere ebraico scomparso. Non perdete il lucernario in vetro colorato che mostra il passaggio agli spagnoli nel 1713, momento cruciale spesso citato dai locali. Gratuitamente, potrete ammirare gli intarsi in legno della sala del consiglio, realizzati con legname di navi normanne recuperate. Gli appassionati di cultura dovrebbero controllare il sito del palazzo per occasionali visite guidate gratuite che approfondiscono il ruolo dell'edificio nel movimento autonomista siciliano, una narrazione assente dai tour commerciali ma essenziale per capire la Messina moderna.