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In un'enoteca di Messina, circondati da etichette sconosciute, molti turisti scelgono vini internazionali, perdendosi l'eccezionale patrimonio vitivinicolo siciliano. Oltre il 78% dei visitatori lascia la regione senza aver assaggiato vitigni locali come il Nerello Mascalese o la Malvasia delle Lipari. Non si tratta solo di perdere un buon vino, ma di non connettersi con il territorio e le tradizioni secolari di Messina. Senza una guida, potresti perdere piccoli produttori che creano bottiglie eccezionali a pochi chilometri dallo Stretto, o pagare troppo per vini 'siciliani' di massa. Messina nasconde alcuni dei vini vulcanici più interessanti d'Italia.

Alla scoperta dei vitigni tipici di Messina
La posizione unica di Messina, tra il Mar Tirreno e l'Etna, crea microclimi perfetti per vitigni unici. Prova il Faro DOC, un robusto rosso che unisce Nerello Mascalese, Nocera e altri vitigni locali, con note minerali dei Monti Peloritani. Per i bianchi, il Mamertino, il vino preferito di Giulio Cesare, offre note di mela e un finale salino. Da non perdere la Malvasia delle Lipari, dalle tonalità ambrate e sapori di albicocca e miele. Molti di questi vini, prodotti artigianalmente in meno di 5.000 bottiglie l'anno, non escono dalla provincia. Se visiti in autunno, chiedi il 'vino novello' dalle vigne di Montalbano Elicona.
Dove comprare il vino come i locali
Evita le trappole per turisti e dirigiti verso negozi storici come l'Enoteca Lombardo in Via Garibaldi, dove troverai vini di piccoli produttori. Al mercato del pesce di Piazza Duomo, alcune bancarelle vendono vino sfuso dei vigneti personali dei pescatori. Per risparmiare, prova il 'vino sfuso' alla Cantina Basile, con ottimo Nero d'Avola a meno di €5/litro. I collezionisti apprezzeranno l'Enoteca Piccolo a Torre Faro, specializzata in vini rari della zona Faro DOC. Molti produttori come Palari distribuiscono solo localmente: acquista direttamente dalle cantine a Santa Margherita o Roccavaldina.
Esperienze di degustazione da non perdere
Le avventure vinicole più autentiche si vivono lontano dai percorsi turistici. Partecipa alla pigiatura dell'uva a settembre alla Tenuta di Castellaro sull'isola di Salina, seguita da un pranzo con la loro Malvasia biologica. A novembre, cerca le sagre in paesi come Santo Stefano di Briga, dove con €10 puoi degustare vini illimitati con porchetta fatta in casa. Per un'esperienza strutturata, segui la Strade del Vino dei Peloritani, che collega 12 cantine con vista sullo Stretto. Non perdere la degustazione al tramonto alle Cantine Russo. Chi ha poco tempo può prendere il 'Trenino dei Vini' da Messina Centrale, con fermate in tre vigneti costieri.
Come portare a casa i vini di Messina
Le complesse leggi sull'esportazione siciliane limitano la distribuzione di molti vini, ma con qualche trucco puoi portarli a casa. Cerca bottiglie con la dicitura 'Imbottigliato all'origine' in negozi come la Vineria Modì: invecchiano meglio. L'etichetta DOC Sicilia garantisce l'autenticità, mentre 'Metodo Classico' indica spumanti di qualità come quelli della Carpe Diem. Per spedizioni internazionali, il servizio Spedivino gestisce la dogana per acquisti oltre €150. Se hai poco spazio, opta per bottiglie da 375ml di Passito di Pantelleria, perfette come regalo. Imballa sempre le bottiglie nella pluriball (spesso offerta dalle enoteche) e dichiarale in dogana per evitare multe.