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Messina, con la sua costa mozzafiato e le montagne selvagge, offre percorsi ciclistici di livello mondiale, spesso ignorati dai turisti. Oltre il 70% dei visitatori si limita alle strade costiere affollate, perdendosi i sentieri panoramici preferiti dai ciclisti locali. Piste mal segnalate, noleggi inaffidabili e cambi meteorologici improvvisi possono rovinare un'escursione. Per gli amanti dell'avventura, queste incognite significano vacanze sprecate e occasioni perse per ammirare la bellezza della Sicilia dalla sella di una bici. La cultura ciclistica locale è vivace, ma per scoprirne i segreti bisogna superare barriere linguistiche e mappe turistiche obsolete.

Scopri le piste costiere segrete di Messina
Mentre molti ciclisti affollano la SS114, chi è esperto si dirige verso la penisola di Capo Peloro, dove una rete di sentieri su terreno lavico si snoda tra dune e agrumeti. Questi percorsi tecnici, curati dal collettivo CicloMessina, offrono viste mozzafiato sul mare senza la presenza di turisti. Al mattino, potrai ammirare il sole che sorge sul Tirreno con le isole Eolie sullo sfondo, evitando caldo e folla. Il percorso 'Linguaglossa Loop' (8 km) unisce tratti fluidi a passaggi tecnici su roccia, ideale per gravel bike o mountain bike. I locali consigliano di partire dal faro di Torre Faro (parcheggio gratuito) e di concludere con una granita al Bar Girasole, storico punto di ritrovo per ciclisti dagli anni '80.
Attrezzatura essenziale per i monti Peloritani
I sentieri montani di Messina richiedono preparazione: banchi di nebbia improvvisi e terreno scivoloso possono essere pericolosi. La guida Marco Santoro suggerisce: pneumatici tubeless (larghi almeno 2,1 pollici), un gilet antivento per le discese e pastiglie di sali minerali contro il caldo siciliano. Il percorso 'Crinale dei 1000' regala panorami incredibili, ma è adatto solo a ciclisti esperti. I principianti possono optare per i sentieri boschivi di 'Bosco di Malabotta'. Diversi negozi vicino alla stazione Centrale noleggiano mountain bike con mappe GPS; cerca quelli con certificazione 'Fiab Ciclabile' per garanzia di qualità.
Quando andare: i periodi migliori per pedalare
Da novembre a marzo i sentieri sono meno affollati, ma i club locali conoscono le zone ideali in ogni stagione. I percorsi esposti a sud, come 'Colli San Rizzo', sono praticabili tutto l'anno grazie al drenaggio del suolo calcareo. D'estate, i ciclisti si rifugiano nei sentieri ombreggiati della Foresta dei Nebrodi (1.500 m). A maggio, il festival 'Stretto in Mountain Bike' trasforma antichi percorsi in piste temporanee. Se visiti d'estate, sfrutta le ore dell'alba lungo la 'Costa Saracena' per evitare il caldo e avvistare delfini tra le curve panoramiche.
Dopo la bici: dove rigenerarsi a Messina
Ogni escursione merita una sosta gastronomica. Evita i ristoranti turistici e prova gli arancini ripieni di caciocavallo all'Antica Focacceria San Francesco, con una croccante panatura ai pistacchi di Bronte. Per rilassare i muscoli, i locali consigliano le terme naturali di Terme Vigliatore (45 minuti in treno), con acque termali a 40°C. Chi cerca un'alternativa economica può provare le sorgenti calde della 'Gole del Tindari'. Molti B&B vicino al porto offrono parcheggio sicuro per bici e stazioni di riparazione; la Casa del Ciclista regala anche gel di fico d'India per lenire la pelle dopo il sole.